“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”

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“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”

“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”

Così diceva Alberto Sordi nel celebre film “Un americano a Roma” dove si vede l’attore romano che mangia un bel piatto di spaghetti.
Una scena iconica che mette in risalto quanto nel nostro Paese sia grande l’amore per la cucina e in particolare per la “pasta”. Una delle immagini più comiche e conosciute dal nostro paese, immagine che può arricchirsi di significato, traducendosi metaforicamente in segni di condivisione, reciprocità e solidarietà.
Elemento, il cibo, che unisce e caratterizza l’Italia, ma che nelle piccole comunità, nei piccoli centri residenziali, riesce simbolicamente ad esprimere elementi come la socialità, la convivialità e l’aggregazione e altresì spinge a ritrovare nel gruppo rassicurazione e protezione.
Il pasto è condivisione di significati, momento individuale ma allo stesso tempo collettivo che definisce l’importanza di ciò che significa senso di appartenenza e coesione sociale.            
Questo è ciò che viene vissuto dalla S.I.R. di Roccadaspide grazie al contributo e al sostegno degli operatori della Cooperativa Gea che riescono attraverso un evento a creare opportunità di unione, condivisione e vicinanza.

“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”

In questi 8 mesi di permanenza le uscite sono state centellinate per salvaguardare la salute dei pazienti, mesi sofferti e dolorosi che hanno scandito nuovi tempi e modalità, che hanno determinato una sospensione delle attività di gruppo e di condivisione degli spazi comuni e un cambiamento nelle abitudini.
Il Covid ha determinato per le persone ma in maniera particolare per i più fragili, come lo sono gli ospiti della S.I.R. di Roccadaspide, una frattura, un’interruzione   nella loro quotidianità ma ha anche determinato un impatto rilevante sul loro stato di benessere emotivo che ha sicuramente avuto delle importanti ripercussioni.
Ma dalla fine di giugno e con l’Italia in zona bianca finalmente i cancelli della struttura si sono aperti, certamente con orari di uscita e di rientro diversi da prima, con pause brevi, ma in parte tutto è ripartito per ritornare ad una pseudo normalità che i nostri ospiti meritavano e si aspettavano da tempo.
Così dagli operatori della Cooperativa Gea, per festeggiare l’evento, l’inizio dell’estate e l’idea di progettare per i mesi futuri attività e progetti, è stato organizzato lo “Spaghetto-Day”.
I pazienti avevano voglia di un buonissimo e abbondantissimo piatto di spaghetti, semplice ma fatto con amore che insieme agli operatori hanno condiviso un importante momento di aggregazione, di condivisione ma soprattutto di scambio di emozioni.
Questo momento tanto atteso è stato per pazienti della S.R.I. una piccola “coccola” che ha avuto il valore simbolico dell’affetto e dell’amore.
Insieme è stata condivisa questa gioia, la voglia di stare insieme, la voglia di ripartire
e il senso di unione che solo il “pasto” può dare.

 

“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo”